Milano finalmente vuota. Milano pigra e lenta. Milano fredda e umida nei giorni pasquali. Sulla pensilina deserta, in attesa del tram numero 24, una ragazza si stringe nelle spalle e rabbrividisce. In piedi, sprofondata nella sciarpa che lascia scoperti solo gli occhi, legge una raccolta di poesie della poetessa polacca Wislawa Szymborska. Dopo un’attesa che pare non finire mai, il tram arriva. La nostra lettrice sale di corsa, sconvolta dal vento freddo. Si sistema su un sedile vicino al finestrino, tossisce ripetutamente, poi riprende la lettura. Silenzio – anche questa parola fruscia sulla carta.
Ho preso il tram 24 per molti anni della mia vita e dopo tutto questo tempo vedo che certe cose non cambiano mai, tipo le lunghe attese anche ora che il percorso del tram è cambiato. 🙂
Che meraviglia vedere qualcuno che riesce a leggere poesie anche su un tram affollato.
Il 24 fa parte dei miei percorsi quotidiani. Ed è una certezza, chiamiamola così 🙂