Una donna coi capelli color paglia e non molto lunghi sta dormicchiando appoggiata al finestrino, con addosso la sua giacca leggera come fosse una coperta; da sotto esce una mano che tiene ancora stretto il libro che stava leggendo prima di crollare: La mia seconda vita di Christiane Felscherinow. Dati i suoi occhi truccati con un leggero eyeliner chiusi, stamattina non era proprio la giornata per scoprire cos’era successo alla “Ragazza dello Zoo di Berlino”.