Storia di una ladra di libri [Roma]

storia-di-una-ladra-di-libriSale a Termini e si siede nel primo vagone di una metro A popolata da pendolari di ritorno dal lavoro. Ha una maglietta vagamente trasparente, i capelli legati in modo disordinato e un libro in mano, che cela tra le pieghe un segnalibro proveniente dal Guggenheim di Bilbao.

Ma nell’altra mano c’è il Nemico: il grande avversario di ogni lettura, uno smartphone attivo e cinguettante, che la distrae di tanto in tanto con lusinghe digitali con fattezze di chat. Lei resiste stoicamente, giocando in modo convulso prima con la catenina, poi con la nuca, per risalire poi ai capelli e alle orecchie. Eppure, se manca il piacere della lettura, nulla può la forza di volontà: dopo neanche una fermata chiude il libro per dedicarsi corpo e anima alle sue conversazioni a distanza. Storia di una ladra di libri di Zusak Markus è destinato a giorni migliori. Lontano, possibilmente, da una connessione internet.

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5 commenti

  1. In effetti la distrazione da rete è proporzionale all’interesse del libro… Ma si può dire anche il contrario

    1. In effetti a me capita la stessa cosa: il cellulare ha la meglio quando il libro non è un granché. Chissà se era questo il caso o no!

      1. Non so. Volevo leggerlo, ma non ho recensioni

  2. In questo senso sono salva. Amici, parenti e colleghi sanno del mio rapporto pessimo con il cellulare, non rispondo mai. La sera quando torno dal lavoro entra in borsa (se va bene) per poi esser tirato via 12 ore dopo, quando sono di nuovo in studio. Rigorosamentesenza suoneria. I miei viaggi di andata e ritorno in treno hanno libri o amici come protagonisti. E se c’è un’emergenza? Chiamatemi sul fisso di casa! Come si faceva una volta!

    1. Una donna d’altri tempi! 😀 Scherzi a parte, ogni tanto mi diverto a contare il numero di persone che sta con il cellulare in mano sui mezzi pubblici: generalmente almeno il 90% dei passeggeri è impegnato fra chat e notifiche di facebook. Purtroppo la necessità di essere sempre connessi spesso va oltre e investe anche il proprio tempo libero (io spesso rientro nel computo). Ci vuole un po’ di autocontrollo, e qui la scelta del libro è fondamentale 😀

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