Sul treno diretto all’aeroporto di Gatwick, tra milioni di persone incastrate tra loro, valigie tra i corridoi e sui sedili, riesco finalmente a trovare un posticino comodo per passare il viaggio. La pioggia batte forte sui finestrini della carrozza e il cielo fuori è plumbeo e sinistro. Appoggiato alla porta dell’uscita di emergenza lo vedo e vedo il suo libro. Capelli rossi e ricci, vestito tutto di nero, dalla camicia ai pantaloni, il ragazzo sfoglia velocemente le pagine di un libro piuttosto malconcio. Decido di spostarmi e di avvicinarmi per osservarlo meglio: Il ragazzo ha l’aria misteriosa e i suoi grandi occhi blu risultano tristi dietro alle pagine del libro che sfoglia senza tregua, senza ritrovare il segno perduto. All’improvviso chiude il libro, e affranto di non essere riuscito a trovare l’ultima pagina letta si siede e apre il giornale. Il libro che ripone delicatamente nello zaino è Dracula di Bram Stoker.
ecco perché fo le orecchie ai libri per tenere il segno! Se lo perdo, cmq ho traccia di quelli precedenti, e ritrovare l’ultima pagina è meno complicato!
Povero lettore!
Hai ragione, io non le metto mai le orecchie e anche a me è successo alcune volte di non ricordare assolutamente l’ultima pagina letta. Che brutta esperienza!