Le favole non dette [MILANO-TORINO]

le favole non dette - vladimir luxuria 2Mi accomodo sul posto prenotato e attendo la partenza del Frecciarossa per Torino Porta Nuova. Si avvicina una coppia e scruta il numero del sedile. È quello giusto. Lei è altissima, bellissima e al telefono. Mi saluta con un cenno della testa e si siede. Lui è carico come un mulo da soma. Almeno una decina di borse gli occupano entrambe le mani. Da solo sistema gli ingombranti sacchetti di carta scintillante nella cappelliera e dove è possibile. Ovunque. Anche lui mi saluta, ma con un gesto della mano. La ragazza continua la telefonata facendo l’elenco dei regali per il baby shower del piccolo Marco. Tutine, ciucci, biberon, scarpine, carillon. Il tutto raccontato con enfasi, trasporto e risatine ultrasuoni. Osservando il viso partecipe del ragazzo mi viene da sorridere. Vorrebbe scappare e non tornare più. Non prima, almeno, del termine della telefonata. La lista continua quasi all’infinito quando sento con piacere che Le favole non dette di Vladimir Luxuria è uno dei regali all’interno dei sacchetti. Il dono più bello che si può fare a dei futuri genitori. Le notti insonni saranno tante e le fiabe del libro aiuteranno ad allietare i sonni e la crescita dei futuri genitori e del futuro uomo.

28 commenti

  1. Stamattina ho preso Italo, il cugino del Frecciarossa, proprio per la tratta Torino-Milano, ma accanto a me avevo un giovane palazzinaro baùscia irritantissimo. I tuoi personaggi sono sicuramente più stimolanti e creativi.

    1. personaggi che incontriamo durante i nostri viaggi. grazie simo.

  2. Ricchi o no, belli o brutti, piccoli o grandi il libro potrebbe piacervi.

    1. il libro è una scoperta piacevole. lo consiglio.

  3. Ma perchè tutte le donne che incontri sono bellissime, affascinanti e altissime?
    Ma una donna normale con le occhiaie, no??
    Comunque è un bel racconto. Mi piace sempre calarmi nella parte anche se a volte avanzano 30 cm.

    1. forse sono io che vedo la bellezza in ognuna delle persone che incontro.
      grazie ele.

  4. Bel racconto e bel libro!!! Poi è sempre bello organizzare dei regali 🙂

    1. la ragazza, organizzatrice del baby shower, ci stava mettendo anima e corpo. e secondo me è riuscita una bella festa.

  5. C’era una volta e ci sono ancora le favole.. C’è anche una ragazza alta al telefono (banalmente su un treno mezzo vuoto in attesa di lui di ritorno da Milano su un treno molto pieno /Niente di personale)

    1. le favole continueranno ad esistere. per fortuna . . .

  6. Ma perché puntualmente le donne bellissime sui treni sono sempre al telefono impegnate in fitte e “civettanti” chiacchiere? E perché Vladimir Luxuria? A quest’ultima domanda mi risponderò conprando il libro 😉 Grazie per lo spunto!

    1. compra il libro. te lo suggerisco.

  7. alessandro · · Rispondi

    libro mai letto, forse per l’ autore. Potrebbe essere uno spunto! bah! bel pezzo

    1. a volte ci lasciamo, me compreso, frenare da ”pensieri”. pensieri non sempre positivi.
      grazie ale.

  8. ilaroma86 · · Rispondi

    Concordo con gli altri commentatori. ..sempre ottimi spunti per iniziare a leggere…grande! !!

    1. grazie ila. mi fa piacere ti sia piaciuto. bella de zzio

  9. Concordo con almeno uno dei commentatori. A me frena molto l’autore di un libro. Qualche volta il pregiudizio mi preclude un’ottima lettura (Open, Andre Agassi), ma il più delle volte mi salva dallo spreco, quello del tempo e del denaro speso. Mi ricavo volentieri una nicchia tra gli snob della lettura, se la posizione mi evita di soffermarmi troppo su copertine inutili quanto quelle pubblicate da starlette e calciatori, politici e tronisti. Insomma, una vita sotto gli occhi dei riflettori non è per forza una vita da raccontare, eh? Anche in forma allegorica…

    1. anche io, a volte, sono frenato da ”pensieri” e mi precludo qualche bella lettura. ognuno di noi sceglie cosa amare.
      ho letto open. mi è piaciuto molto e mi ha commosso altrettanto. avrei, inoltre, voluto fare i complimenti all’autore, ma sulla copertina c’era solo il nome di agassi…

  10. bel modo di crescere un bambino.integrazione e accoglienza.bel modo di raccontare ciò che hai visto.sono di parte?forse.bel lavoro.

    1. concordo fede. grazie mate.

  11. A volte si critica troppo ciò che non si conosce o che si conosce poco. Il libro e l’autrice sono un esempio di integrazione e di accettazione. Bello scritto. Bravo Stefano.

    p.s. leggere questo libro aiuta ad aprire la mente.

  12. pregiudizio laura. si chiama pregiudizio. ma chi non ne prova, almeno un po’, alzi la mano. io mani bassissime. thanks to support me.

  13. Qualcuno ha veramente letto questo libro o il mipiace è stato dato a prescindere?
    Integrazione e tolleranza sono concetti importanti, ma non basta scrivere qualcosa sul tema per applaudire incondizionatamente. Anche il come è importante. E se ne fa esperienza solo attraverso la lettura.

    1. considerato che recensiamo i lettori e non i libri, il “mi piace” si presume dato al “post” che descrive la scena, non al libro.
      Certo, ci sono casi in cui chi ci segue clicca “mi piace” perché si è solo basato sulla copertina/titolo e ricorda con piacere la lettura di quell’autore/titolo, ma tendenzialmente il “mi piace” è dedicato al post, quindi credo tu debba riformulare la tua domanda.
      In secondo luogo, il fatto che mi piaccia o meno un libro non è automaticamente un sentirmi solidale o non solidale con l’autore, specie se non è un libro autobiografico.
      Il “pregiudizio” a cui mi pare si faceva riferimento non è verso il trans che deve integrarsi ed essere tollerato, ma verso una personaggio pubblico che di dedica saltuariamente alla scrittura per cui diamo per scontato che non lo sappia fare per bene.

  14. Ottimo commento, continuerò a segurti.

    1. grazie fulvia!!! bisous.

  15. Stefano è l’unico ad averlo letto. Lo scrive e lo raccomanda in quanto piacevole scoperta. Per altri ancora il libro potrebbe essere interessante, oppure no, lo è per il semplice fatto di trattare un argomento eticamente complesso. Ma della forma e dell’autore nessuno o quasi pare interessarsi, se non di rimbalzo. Certo, qualcuno ha espresso dubbi sull’autrice e qualcun altro ha ammesso un vizio pregiudiziale nella scelta della lettura. La mia domanda, però, era volutamente provocatoria e si rivolgeva a coloro che senza ombra di dubbio hanno giudicato il libro un regalo di valenza pedagogica o una lettura sicuramente bella e interessante. Sui mipiace, invece, si potrebbe aprire un dibattito infinito. Io ne ho parlato cercando di generalizzarne il significato. Avrei potuto scrivere qualcosa del tipo “Qualcuno ha veramente letto questo libro o il GRADIMENTO (al libro) è stato dato a prescindere?”, ma ho preferito il più informale mipiace. Che non era riferito a coloro che hanno manifestato apprezzamento per il post con un semplice click. Tuttavia ho sempre trovato limitante l’uso della funzione mipiace. E per certi versi incomprensibile. Chi gioca con il blog, al di là di qualsiasi motivazione, ha per la scrittura un amore sconosciuto ai fruitori della messaggistica hit and run. Su facebook abbonda, ma è una questione di palato.

    Quindi ringrazio per l’invito, ma non desidero modificare alcunchè. E continuerò a seguirvi con passione immutata, perchè il progetto mipiace e la lettura è accattivante. Il testo breve è una formula azzeccata, costringe l’autore a limare il superfluo per consegnare al lettore un punto di vista personale senza gli abituali “lirismi di maniera”.

    🙂

  16. Ottimo racconto :). Aspetto nuovi post cosi avro un motivo in più per comprare libri (per me e non solo).

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