Capolinea della metro B1, Conca d’Oro. L’uomo siede composto in un posto attiguo alle porte di apertura. Avrebbe potuto essere seduto anche altrove, visto il modo in cui è riuscito ad isolarsi grazie alla lettura. Non fa alcun movimento, nessuna oscillazione del corpo nè vibrazioni. È concentrato in tutto e per tutto su La lotta di classe di Luciano Gallino, libro che tiene appoggiato sulla cartellina nera a sua volta adagiata sulle gambe. È concentrato, certo, è arrivato praticamente alle ultime due pagine. Sarà preso dall’inarrestabile curiosità alle quale si va sempre incontro alla fine di un romanzo. La parte più voluminosa del libro sta tutta da una parte, mentre è solo uno strato cartaceo sottile che tiene tra le dita. Improvvisamente l’uomo torna all’incipit del libro, forse per ricontrollare un passo necessario alla comprensione della conclusione, e la distribuzione del peso del libro si inverte: sembra aver appena iniziato quella lettura ed aver davanti a sè ancora un centinaio di pagine da affrontare.
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