Das Kapital im 21. Jahrhundert [FRANCOFORTE]

thomas piketty - das kapital im 21. JahrhundertNell’hub di Francoforte, non siamo in molti ad attendere l’apertura del gate che ci condurrà sull’aereo per Edimburgo. Due file di sedie, una di fronte all’altra, permettono a ognuno di noi di scrutare chi s’ha di fronte. Sguardi discreti e un po’ furtivi si alzano e si abbassano da tablet, smartphone, quotidiani, laptop, libri. Ci sono anche sguardi fissi sui monitor che segnaleranno l’inizio dell’imbarco. Sguardi che sembra stiano attendendo un’apparizione. Una delle poche persone che non si distrae, è una signora di mezza età. È composta. Mantella, guanti e sciarpa simmetricamente appoggiati sulle gambe unite. Non accavallate, ma unite come si confà ad una vera signora. Sta leggendo un quotidiano economico. Lo capisco dai grafici che appaiono sulle pagine offerte ai miei occhi. Non potrei capirlo dalle parole, visto che, della lingua dei crucchi conosco solo una manciata di vocaboli. E mentre tutti continuano ad alzare lo sguardo sulla persona che siede loro di fronte, sui monitor, sui vari steward e hostess che passano di fianco al gate, ma che poi tirano dritto, la lettrice economica chiude il quotidiano, e dalla tasca anteriore del bagaglio a mano tira fuori Das Kapital im 21. Jahrhundert di Thomas Piketty. L’apertura del gate però, anticipa l’apertura del libro.
Hogmanay, sto arrivando.

21 commenti

  1. È un bel racconto, scritto molto bene! Mi piace l’immagine della signora al gate.

    1. anche il tuo commento mi piace molto. ben elaborato! grazie ! ! !

  2. ilaroma86 · · Rispondi

    Scritto molto bene, poi diciamo che con i gate ho una certa familiarità 😉

    1. con i carrelli i giro per il leonardo da vinci. grazie ! ! !

  3. Mi piace la descrizione della vera signora: tutto perfetto! Buona lettura!!! (…)

    1. eleganza. bella andreea.

  4. Nelle sale di attesa si incontrano persone diverse tra loro…che siano quelle degli studi medici, della posta o degli aereoporti è un po’ come essere al cinema! È come nei migliori film alla fine si scopre che la dama dalle gambe serrate finge di essere una crucca economista ma in realtà è qualcuno di diverso…una ballerina di tip tap forse;)

    1. in questo caso, però, era decisamente una crucca economista. dura e pura. anche intransigente. penso…

  5. Sai darci sempre immagini che fanno venir voglia di partire per i luoghi menzionati, anche descrivendo solamente una sala d’aspetto. D’altro canto scateni anche la curiosità di leggere il libro descritto. Sarà questo il tuo intento? Bravo!!

    1. anche se non ho letto tutti i libri che incontro, questo è il mio obiettivo. far venire la voglia di scoprire nuovi ”punti di vista”

    2. grazie ornella ! ! !

  6. Rientrati a casa e al solito.. Ripartiremmo subito,almeno c’è un altra pagina da leggere..

    1. un altro capitolo e un altro libro.

  7. alessandro · · Rispondi

    sento la tensione che hai provato pensando che l’aereo non sarebbe mai partito ed invece tu e la signora avete raggiunto la meta.

    1. la tensione era tanta e invece le ruote hanno rullato velocemente e velocemente sono arrivato

  8. La noia porta a osservare tutti e tutto anche il più impercettibile particolare. Grazie a questi piccoli particolari che, anche questa volta, hai azzeccato il racconto. Chissà se in aereo, la signora ha ripreso in mano il tomo?

    1. i particolari mi colpiscomo se appartengono a qualcuni di interessante. in questo caso lo era. non so se si è messa a leggere distanti per poterla ancora osservare.
      bella laura.

  9. sicuramente tu hai viaggiato in economy e la donna in first…si sente l’odore della differente classe sociale…

    1. no. abbiamo viaggiato tutti e due in business… solo che a me l’hanno pagato sennò, come al solito, l’economy è la mia seconda casa.

  10. Il momento più bello di una partenza è l’attesa…Quando aspetti in un aeroporto o stazione ferroviaria o anche ad una fermata del bus inizi a guardare e scrutare le persone di fianco o davanti. A pensare a cosa fanno nella vita, se la loro vita è migliore della tua, se nascondono qualcosa, ecc.. Oppure l’attesa può essere un buon momento e un buon motivo per poter leggere, magari qualche libro che non riesci mai a leggere per il poco tempo a disposizione 🙂

  11. la penso come te elisa. sono momenti, a volte anche lunghissimi, che ti permettono di dedicare del tempo a te stesso. osservare, leggere, ascoltare musica o fare nulla e restare inerme senza che qualcuno ti possa far notare quello che stai o non stai facendo.
    adoro l’attesa. se non è troppo lunga…

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