Con la sua polo color pistacchio fosforescente, i pantaloni leggeri bianchi e le scarpe da ginnastica immacolate, il lettore che si appoggia stancamente al sostegno della metro nel ritorno pre-ferie sembra uscito direttamente da un film di Woody Allen. A fare da cornice al bislacco abbinamento cromatico, il volto sornione, vagamente somigliante a quello di Alberto Sordi. Da pendolare esperto e rispettoso degli spazi altrui, l’uomo tiene lo zainetto nero sulla pancia anziché sulle spalle. Sopra, su quello strano marsupio metropolitano tiene il libro, e legge.
Ma la sveglia impietosa del rientro alla normalità dopo un agosto vacanziero ha presto la meglio sul pendolare, che stacca spesso gli occhi dalla pagina per dedicarsi a lunghi sbadigli malinconici. Di tanto in tanto, lancia un sorriso al docile cagnolone che viaggia sul pavimento del mezzo proprio di fronte a lui, stravaccato tra i piedi della padrona. L’attenzione per Conspirata di Robert Harris per oggi è parziale: per tornare alle letture mattutine, avrà bisogno di almeno un’altra settimana di sveglie all’alba.
🙂
lo zaino twnuto davanti: grandissimo segno di civiltà metropolitana.
la sera non sai quanti beduini falcerei, specie quelli seduti sui gradini del treno, nei pressi delle uscite, che non muovono il deretano sino a che qualcuno (io?) non gli piglia a calci (involontari, per carità) sull’osso sacro.
A mali estremi… buon WE
Tra l’altro, indossando sempre una borsa, non avevo pensato a quanto lo zaino funga anche da comodo poggialibro 🙂
p.s. hai tutta la mia solidarietà per i calci (involontari, non sia mai!) 🙂